domenica 29 novembre 2015

Novena a Maria Immacolata, madre di misericordia /1


LA PIÙ ANTICA PREGHIERA MARIANA
Il Sub tuum praesidium 


Per riflettere sul mistero dell'Immacolata Concezione, possono essere d'ausilio alcune tra le preghiere più antiche della tradizione cristiana. Fra di esse, particolare rilievo ha il «Sub tuum praesidium", più nota come "Sotto la tua protezione», la più antica di tutte. Sintesi teologica, biblica e di fede, in essa si snoda un vero percorso verso la comprensione del mistero di Maria quale Madre di Dio e dei credenti e quale Madre di misericordia, proprio perché concepita senza peccato.





Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi 
che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo, 
o Vergine gloriosa e benedetta.
 
(Antica preghiera mariana)




UNA PREGHIERA ANTICA, MA ANCORA ATTUALE


La preghiera «Sub tuum praesiudum» (Sotto la tua protezione) è la più antica preghiera mariana. Con le parole in essa contenute, generazioni di fedeli si rivolgono, da due millenni, alla Vergine Maria, invocandone la protezione. Ancora oggi, questa orazione compare all'interno della Liturgia delle Ore (è una delle preghiere a scelta in chiusura di Compieta) e don Bosco la volle inserire nella benedizione di Maria Ausiliatrice. La scoperta di un papiro risalente, probabilmente, a non più tardi del III secolo d.C., ha permesso di effettuare un confronto tra le varie versioni di questa orazione (copta, bizantina, latina), fornendo dati importanti in materia linguistica, ma utilissimi per pregare Maria con maggiore consapevolezza di ciò che si chiede e di ciò che ella può offrire.

Sintesi biblica e teologica nella fede dell'orante

Sintesi biblica

La preghiera del «Sub tuum praesidium» appare come sintesi di bibbia, teologia e fede. 
Il rimando biblico è principalmente presente nell'espressione «sotto la tua protezione», che rinvia al porsi «all'ombra delle ali» di Dio, il Misericordioso, il Giusto, l'Onnipotente. Si tratta di un'immagine presente nel libro del profeta Isaia, ma, in modo particolare, nei Salmi. «È evidente che questa preghiera attribuisce alla Vergine benedetta una certa efficacia di protezione che naturalmente apparterebbe solo a Dio, una sorta di potere che Dio le concede perché è la Madre di Dio. Ed è questa protezione che la Chiesa ci raccomanda di chiedere ogni sera, quando recitiamo la ben conosciuta preghiera di Compieta» [1].
Inoltre, nella versione greca del testo, il termine tradotto in italiano con il vocabolo «protezione» («praesidium» in latino), è «euspagchia». «Questo è un termine che si volge al cuore materno della Vergine benedetta e alla sua grande e misericordiosa bontà e sollecitudine come Madre. In tal modo il testo originale greco può essere tradotto come: "Noi ci rifugiamo all'ombra della tua misericordia" o "al riparo del tuo cuore". Il suo cuore è grande e misericordioso perché è immacolato, come alla fine di questa preghiera, si afferma apertamente. Essa la chiama l'unica hagné, l'unica senza macchia o immacolata» [2].

Sintesi di teologia cristologica e mariana

Il «Sub tuum praesidium» appella Maria quale «Madre di Dio», espressione che compare per la prima volta nella storia del cristianesimo, proprio all'interno di questa orazione. Al momento della sua composizione si era ancora ben lontani dal Concilio di Efeso, che nel 431 avrebbe dogmaticamente affermato la divina maternità di Maria, confutando definitivamente le tesi eretiche di Nestorio, a parere del quale la Vergine di Nazaret era madre solo e semplicemente dell' "uomo" Gesù. 
«Il profondo convincimento che muove l'accorata preghiera è la maternità divina di Maria: rimandando al mistero di Cristo, tale straordinaria maternità non dice distanza-separazione da coloro che sono nella prova, bensì apertura certa del cuore verso di essi.
Generando il Dio-Uomo, Maria ha generato la salvezza dell'umanità bisognosa di essere soccorsa e liberata. Pensiamo alle celebri immagini che raffigurano santa Maria nell'atto di stendere il suo manto per accogliere e difendere, sotto di esso, quanti la cercano con amore» [3]. Si tratta di un'immagine spesso associata alla "Madonna della misericordia".



PROTETTRICE PERCHÉ MADRE "DELLA" E "DI" MISERICORDIA

Il contenuto biblico, teologico e di fede presente nella preghiera, consente una sua collocazione nella prospettiva di un unico tema, quello della misericordia. 
In primo luogo, papa Leone XIII, nella sua enciclica Magnae Dei Matris, afferma che «Maria, per il fatto stesso di essere stata eletta a Madre di Cristo, Signore e insieme fratello nostro, ebbe la peculiare prerogativa, tra tutte le madri, di soccorrerci manifestando la sua misericordia. Inoltre, se siamo debitori a Cristo di averci in certo modo comunicato il suo proprio diritto di chiamare e di avere Dio come padre, allo stesso modo gli siamo debitori di averci con grande benevolenza comunicato il privilegio di chiamare e di avere Maria come Madre».



Se il fedele può rivolgersi a Maria invocando questa protezione - che è normalmente prerogativa di Dio solo - è dunque perché Dio stesso ha coinvolto questa giovane ragazza nel suo mistero di misericordia, rendendola Madre della Misericordia Incarnata e, perciò, anche Madre "capace" di misericordia verso tutti i suoi figli, verso quel genere umano che le fu affidato sotto la Croce, da Gesù. Ma il mistero della misericordia divina nella vita di Maria passa, necessariamente, attraverso quello della sua immacolata concezione. «Con la chiara affermazione della maternità divina di Maria, il Sub tuum praesidium ha una manifesta allusione alla sua immacolata purezza, proclamando la Santa Vergine come la "Sola pura", la "sola casta" e "benedetta"» [4]. Maria è Immacolata, ossia preservata dal peccato, in funzione della maternità divina, per un'opera di misericordia di Dio che in lei non ha semplicemente cancellato, ma evitato in anticipo il peccato originale [5]. In più, ella custodisce nel suo grembo la Misericordia fatta carne e percorre un cammino di fede che sfocia in opere di misericordie. Opere che ancora oggi, in quanto Madre, ella continua a dispensare, soccorrendo i suoi figli. L'essere Immacolata Concezione diviene il punto di partenza e il collante tra la maternità di Maria e il suo atteggiamento misericordioso. Maria, donna senza peccato, è la creatura più sensibile sensibile «di fronte ai mali del mondo» [6].
È sintomatico che il «Sub tuum praesidium» venga inserita come una delle preghiere recitabili a fine Compieta, ossia quella parte della Liturgia delle Ore che si prega prima di andare a dormire. Il sonno, simbolicamente associato all'idea della morte, viene affidato a Dio attraverso la preghiera liturgica, ma in essa compare anche la presenza di Maria, madre di Gesù e madre dei cristiani. A lei il credente chiede di trovare rifugio, affinché rimanga "corpo e anima" legato a Dio, protetto da ogni pericolo, tanto fisico, quanto - e soprattutto - spirituale, su questa terra e nel momento della morte.



NOTE

[1] Tommaso Cuciniello, "Sub Tuum Praesidium" La più antica preghiera alla Vergine Maria. Estratto da un seminario di Mariologia. Napoli - Pntificia Facoltà Teologica sez. S. Luigi". Ottobre 1975, snt.
[2] Ibidem.
[3] http://www.monfortani.it/files/mesemaggio2010.pdf
[4] Tommaso Cuciniello, ult. cit.
[5] cfr. Giorgio Gozzelino, Ecco tua Madre! Breve saggio di mariologia sistematica, Elledici, 1998, pp. 44-46.
[6] Ibidem, p. 52

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