lunedì 30 novembre 2015

Novena a Maria Immacolata, madre di misericordia /2


«SALVE, TUTTA SANTA»
L'Ave, Regina caelorum


Prosegue la riflessione sul mistero di Maria Immacolata, attraverso le più antiche preghiere mariane in cui la sapienza e la fede dei credenti hanno saputo coniugare Bibbia, teologia e fiducia nella Madre di Dio. Oggetto di questo nuovo approfondimento è l' "Ave, Regina caelorum", preghiera che viene, al pari del "Sub tuum praesidium", inserita tra le "antifone" a scelta al termine della Compieta.




Ave, regina dei cieli,
ave, signora degli angeli; 
porta e radice di salvezza, 
rechi nel mondo la luce. 
Godi, vergine gloriosa,
bella fra tutte le donne; 
salve, o tutta santa,
prega per noi Cristo Signore.
_________________________

Ave, Regina caelorum, 
ave, Domina angelorum, 
salve, radix, salve, porta, 
ex qua mundo lux est orta.
Gaude, Virgo gloriosa, 
super omnes speciosa; 
vale, o valde decora, 
et pro nobis Christum exora.




UN CANTO DI LODE A MARIA

La preghiera «Ave, Regina caelorum» («Ave, regina dei cieli») risale al XII secolo. Pur se attribuita a san Bernardo, l'autore ne sarebbe in realtà ignoto. Rientra nel novero delle preghiere recitabili (a scelta) subito dopo Compieta, e, più precisamente, nel gruppo delle quattro antifone mariane (assieme alla «Salve Regina», al «Regina Coeli» e all'«Alma Redemptoris Mater»). In realtà non si tratta di un'antifona nel senso proprio del termine (non è infatti associata ad alcun Salmo), ma di un canto a Maria, originariamente scritto in relazione al mistero della sua assunzione in cielo. Questa preghiera era infatti l'antifona dell'ora nona di un Ufficio per la festa dell'Assunta. L'uso di cantare queste antifone mariane dopo la preghiera delle Ore risale al XVI, sebbene i quattro canti rimasti in uso ancora oggi (cui fu poi aggiunto, nel 1970, anche il «Sub tuum praesidium»), si trovassero già accorpati in un decreto del Capitolo Generale dei Francescani, riunitisi a Metz, nel 1249.  E furono proprio i Francescani a diffonderle attraverso il loro breviario.     

Sintesi biblica e teologica nella fede dell'orante

Sintesi biblica

«L'Ave, Regina Caelorum riproduce alcune delle lodi più belle rivolte alla Regina dei Cieli dall'Antico Testamento ("Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse", Is 11,1; "Questa porta rimarrà chiusa", Ez, 44,2) e dai Padri della Chiesa[1]. 
Maria è regina, signora, radice, porta! Queste parole richiamano delle allusioni bibliche utilizzate nell'antico inno Orientale, l'Akathistos [2]. Ella è salutata con parole di crescente intensità: ave, salve, gaude, valde. Queste sono forme di saluto, di acclamazione, che mostrano un aumento crescente di intensità e di stima nel saluto [3]».

Sintesi teologica

I titoli con i quali l'orante si rivolge a Maria sono tutti attribuiti a lei in relazione al mistero di Cristo. Maria è regina perché Cristo è re. La regalità di Maria è la regalità che ha ottenuto nel servizio e nell'umiltà. «Maria riflette la Sua regalità e, attraverso un cammino di fede, può aver parte in questa regalità, sia nella Sua agonia sulla terra - in quanto ella rimane ai piedi della Croce - sia nella sua gloria nel regno eterno. La sua scelta di essere Cristo-centrica e Genitrice di Dio, le conferisce una dignità al di sopra di tutti gli angeli. Lei è la radice di Jesse, da cui verrà il Salvatore. Il suo grembo è il porta da cui la vera Luce, Gesù Cristo, è nato» [4]. La gloria di Maria deriva dal fatto di essersi resa sempre docile e obbediente alla volontà di Dio, rispondendo con il suo «sì» a Lui, giorno dopo giorno.

Immacolata e misericordiosa

«Maria non solo genera Cristo, ma è anche stata colmata di grazia per mezzo di Lui e in vista di Lui; le è stata data la pienezza della bellezza. È la vergine gloriosa, la più amabile in cielo, "la più bella dove tutti sono belli". Tutti siamo chiamati a essere ricolmati di Cristo, Maria in maniera preminente, a causa del suo ruolo nel piano della salvezza. È la vita di Cristo, la sua grazia, Dio solo, che è bellezza al di là di ogni misura» [5].

L'immacolata: la tutta santa, la tutta bella

L'«Ave, Regina caelorum» invoca Maria quale «tutta santa». Ella ha ricevuto "in anticipo" la Misericordia Divina, fin dalla sua immacolata concezione, che la rende «piena di grazia». Infatti, come sottolinea il Magistero della Chiesa, «Maria, fin dal momento in cui fu concepita dai suoi genitori, è stata oggetto di una singolare predilezione da parte di Dio, il quale, nel suo disegno eterno, l’ha prescelta per essere madre del suo Figlio fatto uomo e, di conseguenza, preservata dal peccato originale. Perciò l’Angelo si rivolge a lei con questo nome, che implicitamente significa: “da sempre ricolma dell’amore di Dio”, della sua grazia. Il mistero dell’Immacolata Concezione è fonte di luce interiore, di speranza e di conforto. In mezzo alle prove della vita e specialmente alle contraddizioni che l’uomo sperimenta dentro di sé e intorno a sé, Maria, Madre di Cristo, ci dice che la Grazia è più grande del peccato, che la misericordia di Dio è più potente del male e sa trasformarlo in bene» [6]. 
Questo mistero di grazia in Maria, dunque, non deve allontanare il credente dalla speranza di poter raggiungere la "santità", quale espressione massima della misericordia di Dio che salva, rendendo «santi e immacolati» quanti accolgono la chiamata a essere suoi figli (cfr. Ef 1,4). Anzi, proprio il mistero della Vergine Immacolata ricorda che la santità è possibile alle creature: «Creatura come noi, anche Maria condivide con noi la possibilità del peccato: sostenuta dalla grazia del redentore, la sua volontà rimane però totalmente fissa in Dio. La sua immacolatezza si svela così possibilità di non peccare, e non, invece, impossibilità di peccare [7]. La concezione immacolata è davvero la trascrizione esistenziale di una proposta rivolta alla sua libertà, un qualcosa di iniziale, non affatto un dato finale, tale da dispensarla dal compito faticoso e doloroso di un autentico itinerario spirituale di ratifica e maturazione della sua particolare modalità di partenza. Come il battesimo cristiano non instaura una comunione con Dio già completa, bensì avvia un cammino di lotte e di dolori, tanto da essere chiamato sacramento della "iniziazione cristiana", così la concezione immacolata di Maria inaugura un cammino pasquale di autentica morte e risurrezione. A differenza di quanto succede per noi, tuttavia, Maria rispose in ogni momento al Padre con la totalità di se stessa: sicché la sua opzione per Dio, pur crescendo nel tempo, fu in ogni istante il massimo di quel che poteva essere in quell'istante; sempre, ovviamente, grazie alla iniziativa salvifica di Dio su di lei. Per questo si parla di santità totale» [8].

Misericordiosa

«La seconda parte dell'Ave, Regina caelorum indica chiaramente che Maria è la nostra Avvocata della grazia. Avvocata è un titolo che le è stato attribuito fin dai tempi antichi.
San Bernardo affermava che il Padre Eterno, desiderando mostrare tutta la sua misericordia, oltre a darci Gesù come nostro principale avvocato presso di lui, ci ha dato anche Maria come nostra avvocata presso Gesù» [9].
Maria, in quanto Madre, offre al credente l'opportunità di avvicinarsi a lei con maggiore confidenza e minor timore, di accettare «più facilmente l'amore misericordioso da parte di una madre» [10]. In tal modo «vedendo il volto di Maria possiamo vedere più che in altri modi la bellezza di Dio, la sua bontà, la sua misericordia. È Maria ad accompagnarci nella vita di ogni giorno. Noi la invochiamo "Regina del Cielo", sapendo che la sua regalità è come quella del suo Figlio: tutta amore, e amore misericordioso» [11].

                             

NOTE

[1] Anthony M. Buono, Le più grandi preghiere a Maria. Storia, uso, significato, Paoline, 2002 p. 67.

[2] Si tratta di uno degli Inni più famosi, tra quelli dedicati dalla Chiesa Ortodossa a Maria quale Theotokos, Madre di Dio. Si rimanda, per maggiori informazioni, al sito Maranatha.

[3] Ave, Regina Caelorum, Marian Antiphon for the time after the feast of the Presentation of the Lord and during Lent (traduzione dall'originale), Sito web dell'Internation Marian Research Institute dell'Università di Dayton.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Benedetto XVI, Angelus, 8 dicembre 2010.

[7] G. Colzani, Maria. Mistero di grazia e di fede, San Paolo, 1996, p. 226.

[8] Giorgio Gozzelino, Ecco tua Madre! Breve saggio di mariologia sistematica, Elledici, 1998, pp. 54-56.

[9] Anthony M. Buono, ult. cit, p. 69.

[10] Giovanni Paolo II, Dives in Misericordia, n. 9.


[11] Benedetto XVI, Omelia, 15 agosto 2006; Regina Coeli, 19 aprile 2009.



BIBLIOGRAFIA DEGLI ALTRI TESTI CONSULTATI                                                                                                                                          
Prima del risposo notturno, Sito web del mensile Madre di Dio (ed. San Paolo).

Piccola storia delle preghiere, www.mariadinazareth.it

David J. Rothenberg, The flower of Paradise. Marian devotion and secular  song in Medieval and Reneissance music, Oxford University Press, 2011.


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