venerdì 27 novembre 2015

BEATA VERGINE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA


La "Medaglia Miracolosa" e don Bosco

Spiritualità salesiana


Il nome di don Bosco è indissolubilmente legato a quello della Vergine Maria. Santo "mariano" per antonomasia, il padre dei giovani non fu - tuttavia - esclusivamente apostolo dell'Ausiliatrice. In don Bosco trovarono spazio tutte le varie sfaccettature della devozione alla Madonna, tra cui anche la narrazione - ai giovani dell'oratorio - delle più importanti apparizioni legate alla figura di Maria Immacolata. Non va infatti dimenticato che l'Ausiliatrice e l'Immacolata rappresentarono, per il sacerdote torinese, le due facce di una stessa medaglia. 
E proprio a una medaglia sono legate le apparizioni della Vergine a Rue de Bac (Francia), evento di cui la chiesa fa memoria ogni anno, il 27 novembre.



L'apparizione mariana a santa Caterina Labouré

Don Bosco «non solo dal pulpito, ma di Lei era solito parlare ogni giorno ed in qualunque ora del giorno; imperocché avendo il cuore ardentissimo di affetto per la Regina del cielo e della terra e la mente ripiena di inesauribili argomenti per esaltarne la potenza, la gloria e la bontà materna, giammai mancò alla risoluzione presa di raccontare ogni giorno un fatto, una grazia, un miracolo di questa potentissima Signora. Tanto più che i suoi portenti e le sue apparizioni molteplici nel secolo XIX di tratto in tratto rendevano sensibile il suo continuo patrocinio sulla chiesa cattolica e su tutti i fedeli. Gli uditori non difettavano mai, poichè o li incontrava, o li andava a cercare, secondo il proposito fatto. 
Innamorato della Immacolata Concezione, cui credeva fermamente, benché la Chiesa non l'avesse ancor dichiarato come dogma di fede, si procurava e distribuiva gran numero di quelle medaglie dette miracolose, perché i fedeli se le mettessero al collo. La medaglia da una parte ha l'effigie di Maria, che, ritta sul globo terracqueo, tiene sotto i suoi piedi un serpente, mentre dalle sue mani spante, aperte, abbassate partono fasci di raggi illuminanti la terra, simbolo di grazie e di benedizioni. Intorno si legge l'iscrizione: O Maria, concepita senza peccato, Pregate per noi, che ricorriamo voi. Nel rovescio vi è la lettera M avente sopra la croce e sotto due cuori; il cuore di Gesù circondato da una corona di spine, ed il cuore della Vergine trafitto da una spada; al tutto poi fan corona dodici stelle. Questa medaglia, simbolo di protezione divina, banditrice di un nuovo titolo della Madonna, era stato un dono del cielo. 
La sera del 18 luglio 1830, Catterina Labouré, figlia della Carità di S. Vincenzo de Paoli, dormiva in uno dei vasti cameroni della casa del noviziato a Parigi. 

L'orologio batteva le undici e mezzo, quando la novizia sentì chiamarsi per tre volte di seguito:  - Suor Labouré! 

Svegliatasi perfettamente, tirò alquanto la cortina del letto dalla parte donde aveva udita la voce, e con suo stupore vide un bambino dell'età dai quattro ai cinque anni. Era vestito di un lino candidissimo e dalla bionda sua testa, come da tutta la sua personcina, partivano vivissimi raggi che illuminavano tutto quanto eragli intorno, e con voce soave ed armoniosa le disse: - Vieni, vieni in cappella: la Santissima Vergine ti aspetta. 

La Suora come estatica, ma indecisa, pensava: Alzarmi? Uscire da questa sala? Sarò scoperta da qualcuna delle tante compagne!... E il leggiadro bambino rispondendo al pensiero della Labouré: - Non temere di nulla, soggiunse: sono le undici e mezzo, dormono tutti, ed io verrò in tua compagnia. 

A coteste parole Suor Catterina si veste in fretta e segue il fanciullo che le camminava sempre a sinistra, mandando raggi di luce, mentre le lampade dei corridoi accendevansi al suo passaggio. Crebbe lo stupore e la meraviglia della novizia, quando giunta alla porta della cappella, che sapeva essere saldamente chiusa, al solo tocco del dito della sua guida la vide spalancarsi e trovò la cappella tutta illuminata precisamente come alla Messa di mezzanotte del S. Natale. Giunta alla balaustrata, quivi la Labouré s'inginocchiò, e il fanciullo entrato nel presbiterio si fermò in piedi stando a sinistra. Lunghi parevano a Suor Catterina quei momenti di aspettazione.
Finalmente verso la mezzanotte la celeste guida avvisandola esclama: - Ecco la Santissima Vergine, eccola! - In quel mentre ella ode distintamente dalla parte destra della cappella un rumore leggiero, leggiero, simile al fruscìo di una vesta di seta. Ed ecco apparire una Signora d'incomparabile bellezza, coperta di veste bianca tendente al giallo, con velo azzurro, e viene a sedersi nel presbiterio dal lato sinistro dell'altare. Suor Labouré se ne stava come perplessa, lottando internamente col dubbio, ed immobile. Allora il fanciullo con voce forte e severa rimproverando la Suora, le domandò se la Regina del cielo non potesse assumere quel sembiante che più le piacesse per apparire ad una povera creatura! La Suora sentì in un istante svanire ogni suo dubbio, e seguendo l'impeto del suo cuore, andò a gettarsi ai piedi di Maria SS., posando famigliarmente le mani giunte sopra le di lei ginocchia, come avrebbe fatto colla sua mamma. 

Chi potrà descrivere tutti gli affetti provati in quell'istante dalla fortunata novizia. La Santa Vergine allora l'istruì sul modo di comportarsi nelle pene che l'affliggevano, e indicandole colla mano sinistra il piede dell'altare, le ingiunse di venire a gettarsi lì ad espandere il suo cuore, dove avrebbe ricevute tutte le consolazioni, di cui abbisognasse. Quindi afflittissima e colle lagrime agli occhi le predisse particolareggiata la nuova rivoluzione francese fino al 1871, le calamità di ogni fatta che avrebbero colpito il mondo, gli insulti coi quali sarà trattato N. S. Gesù Cristo, le grazie che saran concesse a tutte le persone che le chiederanno, grandi e piccoli: e assicurandola che chi avrà fede riconoscerà la sua visita e la protezione di Dio, annunziò alla novizia che le avrebbe dato una missione, cioè di far coniare una medaglia, secondo il disegno presentatole in una seconda visione, e di farla conoscere per mezzo dell'autorità ecclesiastica a tutto il mondo, promettendo grazie grandi a chi la portasse al collo. - La Vergine SS. dopo aver così conversato colla Labouré, sparve come ombra leggiera che si dilegua. Suor Caterina si alzò come fuori di sè per l'ineffabile violenza di tanti sublimi affetti. Quel celeste fanciullo disse: Ella è partita! - E ponendosi di bel nuovo alla sinistra della giovane novizia, accompagnolla al dormitorio, mandando lunghesso il cammino raggi di luce. Poi disparve. Suor Catterina era presso il suo letto e l'orologio batteva le due. Le profezie della Madonna che si andavano avverando, la rapida diffusione a centinaia di milioni della medaglia, i miracoli e le conversioni senza numero di peccatori ostinati, e la conferma della Sede Apostolica provarono la verità dell'apparizione di Maria, la quale fu una prima proclamazione della sua Concezione Immacolata.
Il rumore di tale avvenimento e dei fatti meravigliosi che ne seguivano riempiva allora tutto il mondo cristiano. Ma in questo anno 1842 una nuova luminosissima apparizione venne a confermare la prima. D. Bosco tosto la raccontava ai giovanetti del suo Oratorio per animarli alla divozione ed alla fiducia in Maria, e poi in questi termini la lasciava descritta nel suo primo Compendio di Storia Ecclesiastica: “Alfonso Ratisbona delle più doviziose famiglie israelitiche di Strasburgo, era tutto odio contro la religione cattolica, principalmente perché suo fratello Teodoro erasi reso cristiano e consacrato di poi al ministero sacerdotale. Per diporto venuto a Roma contrasse famigliarità col Barone di Bussieres, già protestante e ora convertito alla credenza cattolica, il quale insistendo inutilmente per fare al Ratisbona aprire gli occhi alla verità, pregollo di prendere almeno una medaglia di M. V. Immacolata. Per non mostrarsi scortese l'israelita, mattamente ridendo di tali divisamenti del Barone, lasciossela porre al collo. Il dì seguente usciti per Roma, entrano in una chiesa, e avendo il Bussieres alcun che da trattare nell'attiguo convento, prega l'ebreo di attenderlo quivi per poco tempo. 

Tornò il Barone; cerca qua e là il Ratisbona e lo vede ginocchioni immobile piangente dinanzi ad una cappella dell'Angelo Custode. Lo scuote dolcemente due o tre volte e infine Alfonso come scosso da profondo sonno, tutto molle di pianto, trae fuori la medaglia della Vergine, teneramente la bacia, la stringe al seno esclamando: - Io l'ho veduta, io l'ho veduta - 

Dimanda un sacerdote, sospira il battesimo e alla presenza di altre persone fra i più teneri movimenti del cuore prende a dire così: 

- Rimasto solo nella chiesa, ad un tratto mi sentii preso da un'agitazione inesprimibile. Levo gli occhi ed è scomparso tutto l'edifizio, ed una piena di luce si riversa per entro a questa cappella. Quivi di mezzo a quei raggianti splendori, ritta in sull'altare, piena di maestà e di dolcezza, ho veduto la Vergine Maria come è in questa medaglia. Avendomi colla mano fatto cenno che m'inginocchiassi, sentii da una forza irresistibile trarmi inverso di Lei e pareva mi dicesse: “Bene! bene!”. Non fece parola, ma io ho tutto inteso. Per un istante potei vedere l'immacolata bellezza del suo volto. Per ben tre volte ancora mi provai a rimirarla, ma non potei alzare gli occhi più  alti delle mani benedette, donde uscivano vivi raggi di grazie. E disparve. -
In quei brevi momenti gli venne infusa la cognizione delle verità cattoliche. Quattordici giorni dopo, il 31 gennaio 1842, Alfonso ricevette il santo Battesimo. Egli poscia abbracciò lo stato ecclesiastico, fondò la Congregazione religiosa delle Dame di Sion e visse e morì da santo. Il Sommo Pontefice ordinò che il fatto fosse sottoposto ad esame canonico e da questo risultò trattarsi di un vero ed insigne miracolo. Fu una conversione istantanea e perfetta, come quella di S. Paolo, portento più grande della vita ridonata ad un morto».

(Memorie Biografiche II, 112-117)

In "appendice" ecco il testo della supplica alla Vergine della Medaglia Miracolosa, preghiera da recitare alle ore 17:00 del 27 novembre (giorno della memoria liturgica), ma anche in ogni caso di necessità, per invocare l'aiuto di Maria Ss.:

1. O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre e ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di lacrime, ma sappiamo pure che vi sono giorni in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. 
Ebbene, o Madre, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno benedetto, da te prescelto per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine illimitata fiducia, in questo giorno a te così caro, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi ti promettiamo che: la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro cuore e lo farà palpitare all'unisono col tuo, lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà, per portar ogni giorno la nostra croce dietro di Lui.

Ave, Maria
O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi.

2. Questa è l'ora, o Maria, della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fa, o Madre, che quest'ora, che ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a portarci il rimedio di tanti mali, sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu, che hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigno il tuo sguardo su di noi. Confessiamo di non meritare le tue grazie. 
Ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi, dunque, pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. 

Ave, Maria 
O Maria concepita ... 

3. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i suoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che, in quest'ora solenne, ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono più bisognosi della tua misericordia. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, per i quali hai sofferto, pregato e pianto. Salva tutti i tuoi figli per poterti un giorno ringraziare e lodare eternamente in Cielo.
Amen. 


Salve, Regina 
O Maria concepita ...

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