martedì 23 dicembre 2014

NOVENA DI NATALE - QUALCOSA DI NUOVO STA ACCADENDO! - ottavo giorno



"Al vincitore darò la manna nascosta 
e una pietruzza bianca, 
sulla quale sta scritto un nome nuovo
che nessuno conosce all'infuori di chi lo riceve»."
(Ap 2,17)

Gherardo delle Notti, Adorazione dei pastori

La Liturgia della Parola di oggi ci presenta - nel Vangelo - la scena in cui viene deciso il nome del figlio di Zaccaria ed Elisabetta.
La particolarità (tra le tante...) di questo bambino, è che anche per lui, come per Gesù, il nome viene deciso dall'Alto.
Il Vangelo proclamato il 19 dicembre ci aveva infatti narrato dell'apparizione dell'angelo Gabriele a Zaccaria, e proprio la figura angelica aveva "comandato" al futuro padre di chiamare Giovanni questo figlio in arrivo.
Oggi è Elisabetta a "ratificare" - assieme allo stesso Zaccaria - il volere divino, o meglio, ad accogliere e attuare la volontà di Dio.
Così a Giovanni viene dato un nome "nuovo", che mai nessuno aveva avuto nella sua famiglia.
Siamo davanti ad una storia che ci ricorda quella di Gesù: anche per Lui è scelto da Dio Padre un nome nuovo, anzi, "IL" nome nuovo per eccellenza, il nome del Salvatore.
Gesù, infatti, vuol dire proprio questo, "Dio salva".

E' interessante anche il significato del nome "Giovanni": Dono, grazia di Dio; Dio ha esaudito; il Signore è misericordioso".

L'Avvento ci rende tutti in "attesa" del nome nuovo che ci viene dato in Cristo.
Siamo chiamati ad essere degli Alter Christus....questo è essere cristiani.
Come Cristo siamo unti, cioè scelti e consacrati dal e per il Signore; come altri Gesù siamo chiamati a renderci - nel nostro piccolo - strumenti di salvezza 
Come Giovanni - il primo "battezzato" della storia, santificato dallo Spirito Santo per mezzo del Bambino Gesù nel grembo di Maria - siamo anche noi dei doni di Dio, il risultato di quell'amore misericordioso del Padre che ci chiama alla vita.

Se viviamo l'Avvento facendo memoria nel cuore di queste meravigliose verità, allora possiamo e dobbiamo assumere l'impegno di rispondere al dono della vita che abbiamo ricevuto, vivendo in pienezza la missione indicata dal nostro "nome nuovo" di cristiani.
Certo è che il nostro vero nome nuovo lo riceveremo in Paradiso, ma già qui, proprio perché consacrati a Dio nel Santo Battesimo, dobbiamo già spendere l'esistenza per essere realmente degli altri "Gesù".
Dio che Si fa Carne ci consente di avere braccia e mani e cuore e occhi e piedi e...."umanità" per essere veramente degni del nome che portiamo.
Egli Si è fatto per noi via anche in questo senso. Ci ha dimostrato concretamente come renderci simili a Lui, facendo della Sua vita un dono d'amore. Senza la Sua Umanità, questo non sarebbe stato così accessibile a noi, così "ripetibile"...

Oggi mi piace concludere con lo stralcio di una preghiera giovanile di Giovanni Battista Montini - Paolo VI, con l'augurio che questo "dono di rispondere" alla chiamata alla vita, si ripeta per noi ogni giorno, nell'attesa del nuovo e definitivo nome che avremo quando saremo per sempre immersi nell'Eternità:

"Ricordati Signore,
che sono tua creatura,
ricordati 
che tu mi hai suscitato alla vita.
Io non ero 
e tu mi hai pensato;
e tu mi hai chiamato dal nulla
e mi hai fatto questo dono di rispondere:
io sono".
(G.B.Montini - Paolo VI)

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