lunedì 3 settembre 2012

"VOI DUNQUE PREGATE COSI'": meditazioni sul Padre Nostro-terza parte


...sia santificato il tuo nome...


Nella preghiera che Gesù ci ha insegnato, consegnato e pregato con noi, chiediamo che sia "santificato il nome" del Padre Celeste.


Santificare significa riconoscere Santo, Sacro....come è confacente al "nome" di Dio.

Il nome, nella Bibbia -specialmente nell'Antico Testamento- ha una valenza importantissima, è identificativo della persona, del suo essere, di ciò che è, che "significa".

Santificare il nome di Dio significa dunque riconoscerne la "santità" , la pienezza, il fatto che Egli solo sia il nostro "tutto", l'Onnipotente, il Buono, il Sapiente, il Misericordioso...il Giusto...."Colui che è" da sempre e per sempre.
E' tale l'importanza del "nome" di Dio che lo stesso Jahvé nelle tavole della Legge consegnate a Mosè, inserisce, fra i dieci comandamenti, quello che ci invita a non pronunciarlo invano!
I Salmi sono poi ricchissimi di benedizioni e riconoscimenti alla grandezza e perpetuità del nome di Dio, così come anche i profeti esaltano la grandezza del nome di Dio.

Ma è con Gesù che si arriva al "compimento" della Vecchia Alleanza: solo in Lui il nome di Dio è pienamente santificato: Lui solo può realmente dire, come infatti fa nel Vangelo, "Padre Santo" ( Gv 17,11).
Solo il Figlio, infatti, conosce profondamente il Padre e può dare il reale significato alle parole che pronuncia.
Solo il Figlio è Dio -seconda Persona della Trinità"- solo Cristo ha la stessa natura del Padre e comprende, vive, è "Santo" per essenza, "Il Santo dei Santi"!

Si legge infatti nel Vangelo:
"Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre" (Mt 11,27)

Il Messia ci apre però uno scenario nuovo, che ci "immette" nella possibilità di chiedere che anche in noi, per mezzo nostro, nel mondo, venga santificato il nome del Padre:

 "e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare" 
(Mt 11,27)

Credere in Cristo, riconoscerLo Figlio di Dio, Dio seconda Persona della Trinità, fare le opere che ci chiede di realizzare, vivere di Sacramenti, significa proprio questo: entrare in "comunione" con Lui, santificare il nome del Figlio... Credendo in Lui crediamo in Colui che Lo ha mandato, santificando il nome di Gesù santifichiamo quello del Padre: veniamo "incorporati" a Cristo che santifica a Sua volta il nome di Dio e ci presenta tutti a Lui!

In modo molto "immediato" troviamo un'espressione di questa verità teologica in una formula "dossologica" (la dossologia è una "preghiera" di lode) che il sacerdote, a nome di tutti, pronuncia nel corso della Santa Messa, all'elevazione:

"Per Cristo, con Cristo e in Cristo
a Te, Dio Padre Onnipotente, 
nell'unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria
per tutti i secoli dei secoli.
Amen"

Il celebrante parla a nome di tutti: noi che siamo "inglobati" nella sua voce non facciamo che rendere lode alla Santità di Dio, del Suo Nome.
Gli offriamo la gloria e gli onori di tutti i tempi, di tutti gli esseri, riconoscendo e lodando la Santa Trinità e la "funzione" di ognuna delle Tre Persone.

Come?

Per Cristo: per mezzo Suo, perché Lui è l'Unico Sommo Sacerdote Eterno, cioè l'Unico che può "offrire" il Sacrificio Suo Redentivo;

In Cristo: cioè, unendoci a Lui nel Corpo Mistico, nella Santa Comunione, nella Messa, in ogni preghiera. 
Il nostro niente viene come "reso degno" di andare a Dio Padre, perché diventiamo parte del Figlio che è Puro e Santo per antonomasia;

Con Cristo: insieme a Lui, "camminando" con Lui....pregando "con" Lui, offrendo "con" Lui, lodando il Padre "con" Lui, come scrivevo nella prima parte di queste meditazioni.


San Paolo infatti ci ricorda che "nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra  (Fil 2,10).

Padre Nostro, rendici capace di piegare ogni giorno le nostre ginocchia dinanzi al Santo dei Santi, al Tuo Figlio Unigenito, perché in Lui, con Lui, per Lui, possiamo santificare ogni giorno il Tuo Nome!

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