mercoledì 8 agosto 2012

"VOI DUNQUE....PREGATE COSI"... -meditazioni sul Padre Nostro-, prima parte



Padre nostro che sei nei cieli,


sia santificato il tuo nome;

venga il tuo regno;

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male.


(Mt 6, 9-13)




La preghiera del Padre Nostro, nel Vangelo di Matteo, viene inserita all'interno del capitolo 6, successiva rispetto alle Beatitudini ed anche all'affermazione (di certo "portentosa" per gli uditori di quel tempo!) di Gesù come "compimento dell'Antica Legge".

L'importanza di questa preghiera è tale che la Liturgia ce la propone tre volte al giorno: nell'Ufficio Divino -recita delle lodi e dei Vespri- e poi nella Santa Messa.
Sono parole uscite dalla Parola, dal Verbo Incarnato, dal Figlio di Dio: rivestono un "ruolo" unico fra tutte le altre preghiere vocali che noi possiamo indirizzare al Padre.

PADRE NOSTRO:
è vero che Gesù si rivolge alla folla e ai Suoi dicendo"Voi dunque pregate così" (Mt 6,9), ma nel dire "Padre Nostro" non esclude Sé Stesso da quella preghiera.
La Sua è la voce di un Figlio che si "inserisce" nel novero dei figli. 
Nostro vuol dire anche mio, anche tuo...di noi tutti....anche di Gesù! Prima di tutto di Gesù, che è l'Unigenito Figlio di Dio..."generato prima di ogni creatura"! (Col 1,15)
Gesù prega come Uomo, come Figlio.
Come Dio, non avrebbe alcun bisogno di recitare delle preghiere!

Si può allora spingere un po' oltre lo sguardo: in un altro passo del Vangelo, Gesù si definirà "Tempio", allorché dirà in Gv 2,19 :"Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere".
In verità San Paolo ci rammenta che tutti noi siamo "Tempio di Dio", quando viviamo in stato di grazia ospitiamo in noi la Trinità.
Allora, a maggior ragione...quale miglior Tempio è, era, sarà Gesù, che come Uomo Perfettissimo, Santissimo, "ospitava" in Comunione il Padre e lo Spirito, e come Dio era il Figlio?

In Gesù, Tempio di Dio destinato alla Risurrezione, c'era già "tutto": Dio contiene ogni cosa, il presente, il passato, il futuro, il tempo e l'eternità.
In Dio tutti siamo costantemente presenti e amati, mantenuti in vita.

Dicendo "Padre Nostro" Gesù aveva "in mente" e nel "cuore" ciascuno di noi, ogni essere umano di ogni tempo.

Quando pregò il Padre Nostro, Cristo lo pregò anche "a nostro nome", in nostra "rappresentanza"....anticipò, per così dire, la nostra preghiera.

Ogni qualvolta che ci rivolgiamo al Padre con le stesse parole usate da Gesù, possiamo realmente immaginare di essere "collegati" al momento della Sua preghiera "storica", superando le barriere del tempo.
Sulla montagna Gesù ha pregato "con me, al posto mio, contenendomi già in Sé".
Ha colmato la mia "insufficienza" nel dire "Padre" offrendo alla Prima Persona della Trinità la Sua Perfettissima espressione di amore nell'invocare la Paternità Divina.
Ha avuto la delicatezza di "affiancarmi a Lui" nel dire "nostro", ma anche di ricordarmi l'umiltà di mettere me stessa al fianco di tutti gli altri fratelli, proprio perché Dio è Padre di tutti!

Proviamo a fare...un salto nel tempo, quando recitiamo il Padre Nostro.
Proviamo a sentirci presenti accanto a Gesù, o a sentire Lui vicino a noi.
Proviamo ad immaginare che in Lui abbiamo già "pregato", che Lui ha dato voce alle nostre parole, per offrirle perfettamente al Padre, prima di lasciarcele in consegna.

Di più: Gesù torna a pregare con noi ogni volta che ci rivolgiamo a Dio con le Sue Parole, per colmare la nostra piccolezza, la nostra bassezza, per renderci più "belli" agli occhi del Padre Suo e Padre Nostro.

Rendiamoci conto di questa grande ricchezza del Pater Noster: preghiamo il Padre insieme al Figlio...nostro "Fratello" Gesù!

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