mercoledì 28 settembre 2011

NOVENA A SANTA TERESA DI LISIEUX- Setimo giorno: Umiltà nella piccola via



O Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, Dottore della Chiesa, che nella tua breve esistenza sei stata esempio di angelica purezza, di forte amore e di generoso abbandono a Dio, volgi uno sguardo di compassione a noi che confidiamo in te.
 Fa' tuoi i nostri desideri, e rivolgi per noi una parola alla Vergine Maria di cui fosti figlia prediletta e "che ti sorrise sul mattino della vita". 
Dille che, come Madre di Dio e degli uomini, ci ottenga con la sua potente intercessione la grazia che tanto desideriamo, e che l'accompagni con una benedizione che ci fortifichi in vita, ci assista in morte e ci conduca alla beata eternità. 
Amen.



La piccola via è cammino di semplicità, anzi, potremmo dire di "semplificazione": come disse una consorella a Santa Teresina, più si diventa piccoli, più si diventa "semplici".
Essere piccoli vuol dire abbandonare poco per volta, molte zavorre che di norma ci portiamo dietro: preferenze personali, moti di egoismo, tempi di libertà, istinti del carattere.
Teresina era ben consapevole di questo lavoro di progressiva "riduzione dell'io" per far posto a Dio, e perciò era altrettanto consapevole del principale nemico che si posa incontrare nel seguire la via dell'infanzia spirituale.

Ecco cosa scrisse in proposito Suor Maria della Trinità:
"Non cessava di mettermi in guardia contro il demonio dell'orgoglio: Gira incessantemente attorno a noi - mi diceva-.
Ci si illude, ci si ottenebra così facilmente....

Quello che preserva è l'essere ad ogni istante nella disposizione di accettare umilmente di essere rimproverata, anche se non si ha consapevolezza di aver avuto torto e soprattutto il non scusarsi interiormente.

L'umile pace che ne conseguirà sarà la ricompensa del nostro sforzo.
Per noi è bene ed anche necessario vederci talvolta a terra, constatare la nostra imperfezione; questo fa bene più del gioire dei nostri progressi.
Per aiutarci, ripetete con fiducia questa preghiera, particolamente nel momento della lotta:
Gesù dolce e umile di cuore, rendete il mio cuore simile al vostro.
Subito sentirete il sollievo e la forza di praticare l'umiltà".

Facciamo nostro il consiglio di Teresina: quando sentiremo venire meno il coraggio e quando i moti "ribelli" della natura spingeranno maggiormente verso la superbia, la rivolta, la parola contro la carità, imploriamo al Signore di donarci il Suo Cuore: un Cuore umilissimo, che ha sopportato insulti, sputi, percosse, senza mai emettere un gemito di lamento! 

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