domenica 25 settembre 2011

NOVENA A SANTA TERESA DI LISIEUX- Quarto giorno:la mortificazione nascosta



O Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, Dottore della Chiesa, che nella tua breve esistenza sei stata esempio di angelica purezza, di forte amore e di generoso abbandono a Dio, volgi uno sguardo di compassione a noi che confidiamo in te.
 Fa' tuoi i nostri desideri, e rivolgi per noi una parola alla Vergine Maria di cui fosti figlia prediletta e "che ti sorrise sul mattino della vita". 
Dille che, come Madre di Dio e degli uomini, ci ottenga con la sua potente intercessione la grazia che tanto desideriamo, e che l'accompagni con una benedizione che ci fortifichi in vita, ci assista in morte e ci conduca alla beata eternità. 
Amen.

Teresa e le sue consorelle nella lavanderia del Carmelo, luogo che per la Santina era veramente occasione di esercizio di carità eroica e silenziosa!

Scrive Suor Maria della Trinità, nella deposizione al processo: "Suor Teresa di Gesù Bambino era molto mortificata, ma di una mortificazione amabile, che non si faceva notare".

Perché?
 
Potremmo dire per due motivi: il primo era proprio legato al suo intento di esere "piccola":una piccola anima è nascosta agli occhi degli uomini, ma non aquelli di Dio.
E il Padre, che tutto vede, ricompensa anche quanto non è visbile ad occhio umano.
"Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra" (Mt 6,3).

Il secondo motivo è il seguente: se si pratica la mortificazione "silenziosa", possiamo doppiamente esercitare la carità: non facciamo pesare la nostra azione buona su altre persone, magari mettendole a disagio tanto da doverci...ringraziare; ma al contempo ci evitiamo spiacevoli tentazioni d'orgoglio, che sicuramente ci coglierebbero se fossimo "lodate" per le nostre buone azioni.
E poi, quante occasioni di mortificazioni silenziose perderemmo, se sbandierasimo ai quattro venti le nostre azioni!

Suor Maria della Trinità scirve ancora:
"per l'intimità delle nostre anime e dei consigli che mi dava, mi era facile scoprire i suoi atti di virtù nascosti.
E' così che nei lavori comuni la vedevo assumere di preferenza la parte più difficile, la meno attraente.
Un giorno le chiedevo che cosa fosse meglio, se andare a sciaquare la biancheria con l'acqua fredda o rimanere a lavare con l'acqua calda nella lavanderia.
Mi rispose:
Oh, non è difficile da sapere!
Quando vi costa andare all'acqua fredda, è segno che questo costa anche alle altre, perché sentiamo tutte presssapoco le stesse cose: allora andateci voi.
Se, al contrario, fa caldo, restate preferibilmente nella lavanderia.

Prendendo i posti brutti, si pratica sia la mortificazione per sé, sia la carità per le altre, poiché si lasciano a loro i posti migliori".

Anche noi abbiamo molteplici occasioni per approfittare di questa carità "nascosta", ma molto fruttuosa: se ci occupiamo dei lavori di casa insieme ad altre persone, possiamo cercare di prendere per noi i più faticosi, magari approfittando dell'assenza della nostra "aiutante" per svolgerli e quindi farli senza metterci in mostra.
Se ci occupiamo della cucina possiamo cedere le parti migliori del pranzo agli altri...e via dicendo...
Sul lavoro ci possiamo offrire per alcune incombenze poco gradevoli, come andare a parlare con persone non facili da trattare....
Sono cose "spicciole", ma che se fatte con amore, come dice Teresina, hanno un duplice vantaggio: ci fanno crescere sia nella carità, sia nella pazienza.
Che Santa Teresina ci aiuti quotidianamente a scoprire queste piccole e numerose occasioni di mortificazione ed a saperle sfruttare per il nostro bene spirituale ed a maggior gloria di Dio!
 

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