giovedì 4 agosto 2011

ANDIAMO SPESSO A TROVARE NOSTRO SIGNORE! Memoria di San Giovanni Maria Vianney


Dio onnipotente e misericordioso,
che in San Giovanni Maria Vianney, ci hai offerto un mirabile pastore,
pienamente consacrato al servizio del tuo popolo,
per la sua intercessione e il suo esempio
fa’ che dedichiamo la nostra vita per guadagnare a Cristo i fratelli
e godere insieme con loro la gioia senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio
e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.






La spiritualità del Santo Curato d'Ars è fortemente incentrata sull'aspetto dell'adorazione amorosa, della contemplazione di Nostro Signore.
E' un elemento che ritroviamo nei suoi scritti e nelle memorie che ci sono state tramandate, attraverso biografie e testimonianze varie.
Sappiamo bene quanto egli insistesse sulla necessità di "guardare" a Gesù, anche in senso letterale, contemplando la Sua Divina Presenza nel Santissimo Sacramento, nascosto dentro al Tabernacolo.
In un suo scritto, il curato della piccola parrocchia di Ars invitava i suoi contemporanei -ed invita oggi anche noi- a "svolgere" un esercizio semplice, ma di grande efficacia e di vitale importanza.
Potremmo definirla...una "visita di cortesia": "ANDIAMO A TROVARE SPESSO NOSTRO SIGNORE"!
Fermiamoci a pensare: quante volte ci capita, nel corso della settimana e prima della Messa Domenicale, di entrare in Chiesa e sostare dinanzi al Tabernacolo?
Forse troppe poche...forse nessuna....
Eppure sarebbe così semplice: passiamo davanti ad una Chiesa nell'andare a lavoro, o a fare la spesa...o, ancora, nell'accompagnare i figli a scuola...
Il curato d'Ars ci ricorda che "Nostro Signore è là, nascosto, in attesa che andiamo a trovarlo e gli rivolgiamo le nostre domande".

Gesù è REALMENTE presente nel Santissimo Sacramento, celato dietro la porticina del Tabernacolo.
Gesù ha un CUORE UMANO E DIVINO che ARDE, PALPITA d'Amore infinito per noi.
GESU', COME TUTTI COLORO CHE AMANO, aspetta con ansia di vedere la persona amata (ciascuno di noi!), di riceverne la visita che dimostra concretamente che teniamo al Suo Amore, che Lo ringraziamo per il dono della vita, della fede; Gesù rimane perennemente, giorno e notte, ad aspettare che noi, dinanzi a Lui gli diciamo che Lo amiamo, deponiamo nel Suo Sacratissimo Cuore le nostre gioie, le nostre pene, le nostre richieste di grazie.

Il Curato d'Ars, così sintetizza "l'attesa amorosa e attiva" di Gesù:
"E' là nel sacramento del suo amore che sospira ed intercede continuamente presso il Padre per i peccatori.
E' là per consolarci; per questo dobbiamo andare a trovarlo spesso.
Quanto gli è gradito anche solo un quarto d'ora rubato alle nostre occupazioni, alle sciocchezze di ogni giorno, per andare a fargli isita, a rivolgergli una preghiera, a consolarlo di tutte le ingiurie che riceve!
Quando vede le anime pure avvicinarglisi con fervore, egli sorride loro...
E che immensa felicità proviamo in presena di Dio, quando siamo soli ai suoi piedi, davanti al santo Tabernacolo!...."


San Giovanni M. Vianney non ci chiede cose impossibili, ci ricorda semplicemente che il Cuore di Gesù gradisce una visita nella Sua casa, fosse anche breve, di quindici minuti soltanto.... un tempo che spesso invece sprechiamo in occupazioni banali, o peggio ancora nell'ozio.
Potrebbe però in effetti capitare di non avere a nostra disposizione nemmeno quel quarto d'ora ed il Curato d'Ars ci suggerisce allora un mezzo ugualmente fruttuoso per portarci in spirito dinanzi a Gesù Sacramentato e adorarLo:
"Figli miei, quando vi svegliate di notte, trasportatevi subito in spirito davanti al tabernacolo e dite a Nostro Signore: Mio Dio, eccomi! 
Vengo ad adorarti, lodarti, benedirti, ringraziarti, amarti, tenerti compagnia con gli angeli!
Se amassimo Nostro Signore, avremmo sempre davanti agli occhi dello spirito il tabernacolo dorato, la casa del buon Dio.
Quando siamo per strada e scorgiamo un campanile, il nostro cuore deve iniziare a battere; dovrebbe essere impossibile per noi staccare lo sguardo da ciò che vediamo”.


Non pensiamo che il suggerimento del Santo Curato sia "strano": se amiamo una persona, non ci piace forse immaginare di essere assieme a lei, di scambiarci dei gesti d'affetto, di parlarle?
Allo stesso modo, anzi, maggiormente, possiamo e dobbiamo avere questo desiderio di stare con Gesù, ed immaginare di essere alla Sua Presenza, quando non possiamo recarci fisicamente in una Chiesa.

Tutte le occasioni diverranno allora ottime per fare un po' di orazione mentale, vale a dire per rimanere al fianco di Nostro Signore, consolandoLo dell'ingratitudine degli uomini, confidandoGli ciò che abbiamo in cuore, ricevendo da Lui balsamo per le nostre pene, consiglio per i problemi, pace per affrontare il quotidiano!

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