lunedì 7 febbraio 2011

NOVENA ALLA BEATA VERGINE DI LOURDES- Sesto giorno: affrontiamo allora il terribile quotidiano!




NOVENA ALLA BEATA VERGINE DI LOURDES          




O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia, salute degli infermi, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, Tu conosci i miei bisogni, le mie sofferenze; degnati di volgere su di me uno sguardo propizio a mio sollievo e conforto.

Con l'apparire nella grotta di Lourdes, hai voluto ch'essa divenisse un luogo privilegiato, da dove diffondere le tue grazie, e già  molti infelici vi hanno trovato il rimedio alle loro infermità spirituali e corporali.

Anch'io vengo pieno di fiducia ad implorare i tuoi materni favori; esaudisci, o tenera Madre, la mia umile preghiera, e colmato dei tuoi benefici, mi sforzerà d'imitare le tue virtù, per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. 
Amen.


3 Ave Maria
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
Sia benedetta la Santa ed Immacolata Concezione
 della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio




"Non nutriva ombra di orgoglio per i favori spirituali che l'avevano messa in luce di santità di fronte al mondo.
Era ben cosciente di averli ricevuti gratuitamente.
E' vero che glielo avevano ripetuto a sazietà; però , se non si fosse trattato di un'umiltà genuina, simili interventi, ben lungi dal rafforzarne la modestia, avrebbero suscitato reazioni, compensazioni, rivincite tacite o clamorose, o addirittura gli eccessi artificiosi della falsa umiltà.
Bernadette ha saputo mantenersi nei giusti limiti, offrendo un segno di autenticità, prima a Lourdes, in seguito a Nevers.

Il segreto della sua imultà è, in definitiva, la viva coscienza di aver ricevuto tutto, senza spirito di appropriazione, e la convinzione di essere uno strumento, nella totalità del suo nulla, dell'amore che la inondava".
(René Laurentin, Bernardetta vi parla)


Ieri riflettevamo sulla necessità di non fondare la nostra fede su esperienze straordinarie e su grazie particolari, quando anche le ricevessimo nel corso della nostra vita.
Oggi possiamo meditare ancora su questo punto, approfondendo meglio queste considerazioni, tanto importanti per il bene dell'anima nostra.

Dicevamo ieri: sono le penitenze ordinarie del nostro quotidiano che ci fortificano nella fede, e che possono aiutarci ad acquistare a Gesù tante anime che abbisognano di conversione.
Pensiamo bene: quando siamo in perfetta salute, ci è facile prodigarci in mille lavori, accollandoci anche qualche incombenza che normalmente spetterebbe ad altri -sia sul lavoro che in casa-; quando invece siamo afflitti da qualche infermità, tutto ci diviene più pesante, o almeno ci viene tolta quell'energia particolare -la classica marcia in più- che prima ci rendeva "motori" più efficienti.


Alla nostra anima accade la stessa cosa!
Quando siamo favoriti da qualche grazia speciale o semplicemente dalle consolazioni sensibili, ci è più facile sentirci "buoni" ed essere generosi, amorevoli, in un parola: evitare più facilmente il peccato.
Ma quando veniamo privati di quelle speciali "attenzioni" da parte di Dio, fosse per prova oppure semplicemente perché in un dato momento esse non ci servono più,  potremmo sentirci spiritualmente abbattuti e più deboli nel compimento del bene.

La "fiacchezza" spirituale va allora affrontata di petto, non con tattiche "indirette", ma direttissime!
Fare il bene sempre e comunque, impegnarsi nella vita e nella pratica cristiana, come se nulla fosse, consapevoli che non sono i favori straordinari a renderci buoni cristiani!
E' in questa "ordinarietà" che siamo chiamati a farci santi, come ci raammenta anche un discorso di Pio XI:

 “Anche le cose più comuni possono diventare straordinarie, quando siano compiute con la perfezione della virtù cristiana. 
Il quotidiano che torna sempre lo stesso, che ha sempre le stesse occupazioni, le stesse situazioni, le stesse difficoltà, le stesse tentazioni, le stesse debolezze, le stesse miserie, fu ben detto il ‘terribile quotidiano’. Quale forza si richiede anche solo per difendersi da questo terribile, schiacciante, monotono, asfissiante quotidiano! … Non nelle cose straordinarie consiste la santità, ma nelle cose comuni non comunemente adempiute”.


Che la Vergine Maria, sposa, mamma, ancella del Signore anche e soprattutto nel "terribile quotidiano" e Santa Bernadette, impetrino per noi dal Signore, proprio la capacità di affrontre con forza le nostre ordinarie giornate, tempo che ci avvicina, di minuto in minuto, all'eternità beata nel Paradiso!

Nessun commento:

Posta un commento