domenica 27 febbraio 2011

L'AUDACIA E' IL FRUTTO DELLA DETERMINAZIONE CRISTIANA: i vantaggi della determinazione - ULTIMA PARTE

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 Dopo aver compreso come l'audacia sia il frutto della determinazione cristiana, in cosa consista tale "determinata determinazione" nella dottrina teresiana ed il perché si parli di "audacia", Santa Teresa ci è di ulteriore aiuto per comprendere i vantaggi di questa determinazione, talmente importanti da essere uno dei punti su cui la mistica di Avila insiste con particolare attenzione, dedicando ad essi l'intero capitolo 23 del "Cammino di Perfezione".

Pur essendo molte le "ragioni" per le quali sarebbe "molto importante cominciare con ferma determinazione" il cammino dell'orazione, la santa si sofferma "solo" su "due o tre".

  • "la prima è che, quando ci determiniamo a dedicare un po' del nostro tempo (non certo senza interesse, ma con enorme guadagno) a chi tanto ci ha dato e ci dà di continuo, non è giusto non darglielo con assoluta generosità, ma solo come chi fa un prestito per riprendersi quello che ha dato. Questo a me non sembra un dono".

E' facile comprendere questo primo punto, ricorrendo anche ad esempi che possiamo trarre dal nostro quotidiano.

Immaginiamo il rapporto fra un genitore ed un figlio.

Il genitore genera il figlio alla vita, e se lo fa con consapevolezza e vero amore, non si tirerà indietro dallo spendersi tutto per la sua educazione e per il suo benessere (in senso completo e non solo materiale!), sacrificando anche qualcosa di lecito, come un hobby, o un'uscita non necessaria, qualora queste cose andassero a discapito del tempo da trascorrere con il proprio figlio, al fine di fargli sentire l'affetto in maniera tangibile e di essere presente nei momenti di bisogno.

Se il figlio, dal canto suo, è un buon figlio, comprende il valore della vita che il genitore gli ha "gratuitamente" donato e di tutto quello che quotidiniamente gli offre...e ricambia dunque, con altrettanto affetto e sollecitudine, in modi differenti in base all'età ed alle circostanze, quell'affetto.

Ecco, con il Signore, nel rapporto di orazione, accade la stessa cosa!

Noi prendiamo coscienza di un Dio che ci ha chiamati alla vita per donarci, gratuitamente, la possibilità di essere FELICI PER L'ETERNITA', nella visione beatifica del Paradiso; comprendiamo che quello stesso Dio si è INCARNATO PER NOI, HA PATITO I DOLORI DELLA CROCIFISSIONE E MORTE per redimerci dal peccato e per dimostrarci il senso della vita terrena alla luce del dolore che salva e della speranza della Risurezzione.

Ora, accorgendoci che questo Dio è sempre con noi, che non si risparmia in niente pur di starci accanto, che ci promette dei beni eterni di infinito valore e che già su questa terra non ci fa mancare la Sua Provvidenza, non è nostro dovere (e anche nostro vantaggio!) amarLo sempre e con costanza, senza fare come chi ama solo per un po' e poi tratta egoisticamene l'altro?

Potremmo dire:ci manca il tempo per l'orazione!

Ma dobbiamo entrare in una duplice ottica:

- quella in base alla quale il tempo che ci pare di sottrarre a qualche occupazione materiale, non è tempo perso, ma che ci porterà gran guadagno all'anima.
Santa Teresa dice: "consideriamo quel tempo come cosa non più nostra e pensiamo che ci può essere richiesto a buon diritto se non vogliamo consacrarglielo interamente".
Pensiamo ad una cosa che capita, non di rado: quando diciamo di non aver tempo per pregare e ci dibattiamo in mille occupazioni, magari non riusciamo a concludere nulla di buono....quando invece ci dedichiamo ugualmente alla preghiera, confidando poi nell'aiuto di Dio per sbrigare le altre faccende, il Signore ci fa constatare con mano la Sua Bontà e la Sua Onnipotenza, consentendoci di finire ugualmente tutti i nostri lavori!

Potrebbe tuttavia capitare di trovarsi a fronte di particolari impedimenti o di una indisposizione fisica.
La Santa carmelitana considera anche questi casi, dicendo che non si viene meno alla "determinata determinazione" "se tralasciamo l'orazione un giorno o anche più, purché la volontà sia "salda", ossia, ci sia l'effetiva intenzione di proseguire nel cammino e si faccia attenzione a che quel periodo di indisposizione o le occupazioni, diventino dei semplici "stratagemmi" per non fare compagnia a Nostro Signore!

- Ricordiamoci che si può stare col Signore anche mentre si è immersi nelle faccende di lavoro o di casa, tenendo sempre in mente che Dio abita in noi....è questa la seconda ottica in cui dobbiamo porci, per guardare bene al nostro rapporto con Gesù!
Torniamo ai motivi che Santa Teresa considera di grande vantaggio per l'anima determinata ed ecco il secondo:
  • "il demonio non ha mano libera di tentarci; teme molto le anime ben decise, perché sa per esperienza che lo pregiudicano moltissimo e che quanto egli ordisce a loro danno si converte a profitto di esse e d'altri, e che egli ne esce con perdita".

    Immaginiamo ancora una volta il rapporto genitore-figlio: se un figlio, tentato da qualche cattiva compagnia, rifiuterà sempre di cedere alle proposte disoneste o immorali, per amore del genitore che lo ha educato a certi valori, non solo farà contento il proprio padre e la propria madre, ma finirà con l' "avvilire" i suoi tentatori, che compreso di non poter cavare nulla da lui, lo lasceranno perdere!

    Basterebbe leggere la storia di Don Bosco, per capire quanto sia vero!

    Tentato da alcuni cattivi compagni, nel periodo in cui era lontano da casa per studiare (dunque, nel periodo dell'adolescenza), con il suo comportamento cristallino e onesto (e dicendo spesso che non poteva anche per non dare un dispiacere a sua madre e alla persona cui lei lo aveva affidato!), finì con l'allontanare i ragazzi più monelli e farsi avvicinare da quelli buoni, con grande vantaggio non solo per l'anima sua, ma anche di quei ragazzi!

    E, ovviamente, con grande "dispiacere" del demonio!

    La stessa cosa accadrà anche noi, se perseverando nell'orazione, riusciremo a sconfiggere il male per amore e con la forza del Signore, e ad attirare alla vita veramente cristiana ed alla preghiera fatta col cuore, anche altre persone!

  • "il terzo motivo è che allora si combatte con più coraggio. Si sa ormai che qualunque cosa avvenga non si deve tornare indietro. E' come chi, impegnato in una battaglia, se sa che, una volta vinto, non gli sarà risparmiata la vita e che, se non muore nella mischia, dovrà morire subito dopo, combatte con maggiore accanimento e vuol vendere cara la pelle, né teme troppo i colpi avversi, perché vincere equivale nel suo caso a vivere. E' altresì necessario cominciare con la sicurezza che, se non vogliamo lasciarci vincere, riusciremo vittoriosi; su questo punto non c'è il minimo dubbio: per quanto piccolo sia il guadagno che ne potremo ricavare, ci ritroveremo molto ricchi".  Che si combatta con coraggio, è naturale quando prendiamo la dcisione di proseguire un cammino con fermezza, è la conseguenza del nostro volere ardentemente qualcosa!
    Tanto più, dunque, dobbiamo avere questo coraggio nella battaglia di cui parla Teresa, che è quella per la salvezza dell'anima!
 
Chiediamo dunque a Maria Santissima che ci aiuti a prendere questa "determinata determinazione", lei che fu la donna del SI pieno e totale alla chiamata del Signore!
Come ci dice anche Santa Teresa: "è un gran vantaggio aver fatto esperienza dell'amicizia e della dolcezza con cui" il Signore "tratta coloro che vanno per questo cammino, di cui paga, per così dire, tutte le spese.
Il Signore dice: Chiedete e vi sarà dato.
Se non credete a Sua Maestà, che ce lo assicura in vari passi del Vangelo, serve a poco che io mi rompa la testa a ripetervelo.
Dico, tuttavia, a chi avesse qualche dubbio, che non si perde nulla a farne la prova, perché ha questo di buono un tale vaggio: frutta più di quel che si chiede o che riusciremmo a desiderare".
 
Proviamo con fiducia, non ci costerà che un po' del nostro tempo, che in realtà è frutto della gratuita donazione del Signore, ed otteremo in cambio una maggiore amicizia con Gesù e l'audacia nella vita spirituale!

BUONA DOMENICA A TUTTI!

3 commenti:

  1. Che bello, avevo proprio bisogno di qualcuno che me lo ricordasse

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  2. Condivido con Samuele!! Si prega per noi stessi, per un rapporto personale con il Dio, ma si deve pregare per coloro che non pregano, per coloro che non credono e non sanno cosa si perdono!!! Un abbraccio!

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  3. Grazie ad entrambi per i vostri commenti! E continuiamo nel cammino di orazione, certi di rimanere vicini a Gesù ed in comunione fra noi!

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