domenica 17 ottobre 2010

La Parola di Dio è viva ed efficace!


"La parola di Dio è viva ed efficace, discerne i sentimenti ed i pensieri del cuore": è quanto ci ricorda l'antifona al Vangelo di quest'oggi.


Ascoltando questa frase, ho spontaneamente pensato ad un concetto che, a prima vista, nulla avrebbe a che vedere con la vita interiore e la Parola, ma che, di fondo, può invece essere utile per meditare proprio su questo breve versetto, tratto dalla lettera agli Ebrei.

Il mio pensiero è, in un certo senso, "tecnico", riferito ai miei studi giuridici, si riannoda al principio di "efficacia del provvedimento amministrativo" e ci consente di comprendere il rapporto fra l'efficacia della Parola...e la necessità dell'efficienza del nostro agire in conformità ad essa!

In diritto amministrativo, un provvedimento è efficace quando riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati da un determinato programma, nel rispetto della legge e nel miglior modo possibile.
Il provvedimento non può essere essere "efficace di per sè": richiede un ulteriore fattore, ossia l'efficienza, vale a dire, la capacità (umana), di organizzare sapientemente le risorse impiegabili in rapporto all'azione.
Se, ad es. un provvedimento dice che Tizio deve essere assunto presso il ministero X...è ovvio che qualcuno lo dovrà comunicare a Tizio, altrimenti, l'efficacia "potenziale" dell'atto amministrativo, non produrrà effetti, perché Tizio non andrà a lavorare.
Ma, ancora, una volta che Tizio avrà saputo di essere stato assunto, dovrà fare lo sforzo di recarsi ogni giorno a lavoro, per non essere.....licenziato!

Per dirla brevemente: il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla legge e dal provvedimento, richiede "equilibrio", cioè che non vi sia eccessivo spreco di risorse, ma nemmeno che si lesini su di esse, mettendo a repentaglio la realizzazione degli scopri prefissati, per "mancanza di impegno"!

Applicando il discorso "giuridico-amministrativo" alla vita spirituale, non solo interiore, ma anche esteriore, è facile trovare dei paralleli e riflettere su di essi.

Il nostro "provvedimento spirituale" è la Parola, che dobbiamo leggere e meditare nel cuore, interiorizzandola per poterla poi concretizzare nelle scelte, nei comportamenti, nelle decisioni di ogni giorno e nei rapporti con quanti incontreremo.
La Parola contiene in sé il "nocciolo", l'essenza dell'efficacia: gode di un'efficacia potenziale, nel senso che, di per sé, ci dice quanto tocchi a noi fare, per renderla "concretamente" produttiva di effetti.
Agendo in conformità ad essa, anche senza essere teologi, biblisti, esegeti,  il nostro operato consentirà di realizzare gli "obiettivi" che si prefigge, nel pieno rispetto di quelle che sono le verità di Fede enunciate nel Credo.

Ascoltando e mettendo in atto l'insegnamento del Vangelo, troveremo anche le direttive per non "sciupare" o, viceversa "risparmiare" eccessive risorse.
Il Signore, infatti, non ci dice solo "cosa fare", ma ci indica anche "COME"!
Prendiamo il caso degli "ammonimenti" al fratello che sbaglia (Mt 18, 15-18).
Il Vangelo non ci invita solo a "correggere", ma anche ad essere "moderati", ammonendo prima "a tu per tu", poi, in compagnia di uno o più fratelli e poi e della comunità, infine, ci dice di non sprecare più altre risorse e a quel punto, ci resterà ovviamente la preghiera, con cui accompagnare l'errante, affinché possa tornare sulla retta via.

Altro esempio potrebbe essere quello del digiuno: il Signore ci invita anche qui alla moderazione (non ci obbliga a fare una vita di digiuno, ma a digiunare in occasioni particolari, ad es. per scacciare alcune tentazioni!), ma contestualmente, non ci dice di metterci in completo "riposo" quando ci priviamo del cibo.
Al contrario, Gesù ci invita a renderci presentabili come tutti gli altri giorni, oltre che nell'aspetto esteriore (ben vestiti, ben lavati), anche in quello "psicologico" ("non assumete aria malinconica" Mt 6, 16).
In una parola: la moderazione, nel rispetto della Parola, ci consentirà di metterla in pratica , continuando ad agire in conformità al Vangelo, anche quando digiuniamo...perché un cattolico, non prende mai le "ferie" dall' agire cristianamente, dall'essere gioiosi, portatori di speranza e, soprattutto, dal rinunciare ad essere "ipocriti"!

Il Signore vuole dunque che l'efficacia della Parola rimanga strettamente connessa all'efficienza del nostro agire come buoni discepoli.
Nella Bibbia troviamo tutto quello che ci è necessario per regolare il nostro agire secondo la Legge di Dio, nella cui ottica rientra anche l'Antico Testamento, riletto alla luce del Vangelo in cui trova compimento!...
Pensiamo, ad es. al libro della Sapienza, che contiene vere perle di saggezza, anche per noi, uomini del terzo millennio!

Ma se noi non ci facciamo "sale della terra", la Parola rimane "sterile" in noi.

Diventiamo, dunque, il "terreno buono", su cui il seme, caduto, porta frutto, e facciamo in modo che, tutta la nostra vita, sia veramente impegno costante per concretizzare l'efficacia della Parola di Dio!
"Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio, e la osservano" (Lc 11, 28)

Buona Domenica a tutti!

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