giovedì 26 agosto 2010

MEDITIAMO IL SANTO ROSARIO. I misteri della gioia

Qui potete leggere la meditazione del terzo mistero


4° mistero
 La presentazione di Gesù al Tempio

         (Domenico Torti, Presentazione di Gesù Bambino al Tempio)

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.


Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.


Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:


"Ora lascia, o Signore, che il tuo servo


vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele".
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione
perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima". (Lc 1, 22-35)

Il cantico di Simeone, il “Nunc Dimittis”, dovrebbe essere il cantico gioioso di ciascuno di noi, di ogni cristiano che, ad un certo punto della propria vita, per “Grazia” (non di certo per merito), sperimenta l'esperienza dell'incontro con Dio. 
Un Dio magari cercato consapevolmente...oppure fino ad allora rinnegato...un Dio accantonato, o-al contrario- anelato con forza, ma senza una meta precisa...finché non cade il velo dagli occhi....e finalmente, si vede la VERITA'.

Da quel momento, la nostra vita, dovrebbe essere animata dallo stesso stupore gioioso con cui Simeone accoglie il dono della vista del Messia, quel “regalo” di infinito valore, che fa dire al vecchio nel Tempio: “Lascia che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola”.

Che “vada in pace” richiama alla mente la formula conclusiva della Santa Messa: “La Messa è finita, andate in pace”, a cui si risponde: “Rendiamo grazie a Dio”.

Ecco, il nostro incontro con Gesù, che ci deve colmare di gioia stupita e spingerci all'annuncio ed alla vita pienamente cristiana, non deve fare abbondare in noi questi sentimenti solo ed esclusivamente nel momento della conversione, del “primo” incontro consapevole. 
No, deve permearci in maniera completa, totale, giorno dopo giorno...cosi' come siamo invitati a fare proprio nell' a tu per Tu eucaristico. 
Lo scopo dell'incontro con Gesù è camminare sulla Sua strada dell'amore, e questo dono che ci viene concesso, gratuitamente, deve sempre riempirci di gioia e di stupore, pensando alla nostra piccolezza rispetto ad un Dio che da sempre ci ama e che ci consente, oggi, in questo tempo, nel nostro tempo personale, di vedere la “salvezza” da Lui preparata per ogni popolo, per tutte le genti, per tutti i tempi.

Che Maria Santissima, che  accolse con immensa gioia e con stupore, le parole rivolte da Simeone al suo Bambino, aiuti anche noi a fare della nostra esperienza cristiana, un continuo canto di gioia, in cui lo scoraggiamento per le “spade” che ci feriranno, non "superi" mai  la felicità colma di gratitudine, per il dono della fede, che abbiamo il compito di testimoniare.

Nessun commento:

Posta un commento