martedì 13 luglio 2010

Piccolo vademecum per bambini "distratti"...o per i loro educatori?????





Il vademecum altro non è se non un piccolo manuale, un prontuario tascabile, da portarsi sempre dietro, da sfogliare all'occorrenza, da consultare per trovare notizie pratiche su una certa materia e, in molti casi, regolette di facile applicazione e di sicuro ausilio in svariate situazioni.
Spesso non è necessario sborsare soldi per comprare questi libricini, l'esperienza fa apprendere tante cose, così come la saggezza e i consigli di parenti e amici....basta solo avere la pazienza di "annotare" mentalmente i vari insegnamenti nel manuale appropriato che conserviamo...nel bagaglio della memoria.

Qualche giorno fa, mi sono appunto imbattuta in una di queste "offerte in super sconto", anzi, addirittura gratuite, che mi ha consentito di arricchire il "vademecum bambini e religione", ottimo nel caso in cui dovessi avere figli, in ogni caso sempre utile potendo avere a che fare con bimbi.

La scena di partenza dell' "aggiornamento vademecum" è stata la Messa animata dai ragazzi dell'oratorio, cosa non insolita nella mia parrocchia, come non insolite sono alcune scene che la contraddistinguono...ma solo stavolta ho riflettuto meglio su questi aspetti.
C'è da premettere che spesso, in queste Messe "made in oratorio", i celebranti abbiano l'abitudine di sottoporre ad un piccolo interrogatorio i "malcapitati" bambini presenti....malcapitati perché, poveretti, si vede chiaramente che il momento del quiz sia quello meno amato: i volontari non ci sono mai, le risposte sono spesso precedute e intervallate da pause (a volte di tipo muto, altre volte sonoro come "Ehm...ehhhhh....uhmmmm"), e, tranne i casi in cui noi ascoltatori siamo fortunati, fanno venir voglia di mettere le mani nei capelli.

Ora, diciamolo chiaramente, è vero che alcuni passi del Vangelo o dell'Antico Testamento siano un pò ostici per dei bambini, ma è anche vero che in molti casi, almeno a livello "testuale", essi altro non appaiono (sempre a dei bambini) che delle "storielle", che con un pò di attenzione, si potrebbero seguire e ricordare nel complesso.
E' altrettanto vero che l'oratorio sia frequentato da ragazzine e ragazzini dalla terza elementare in su e se questi sono capaci di imparare la storia, la geografia e la matematica, che sarà mai ricordare un brano di Vangelo appena ascoltato?



Infine, non dimentichiamolo, se questi ragazzini frequentano l'ambiente parrocchiale in maniera abituale, si dovrebbe pensare che:




1) i genitori siano cattolici (salvo essere solo scaricabarile - parcheggiamo fuori casa i figli)
2) gli animatori dell'oratorio, abbiano anche una funzione di "preparazione"..... (dovrebbero essere il "foglietto della Domenica", che noi adulti leggiamo prima della Messa, per cominciare a capire cosa ascolteremo)

Dunque, torniamo alla nostra scena di riflessione: il meccanismo è il solito.
Si leggono le letture, e già qui cominciano i guai....
"Dal libro del Deunomio"....più aggiustamenti vari (malriusciti)
Il salmo è un susseguirsi di frasi senza intonazione (non capivamo nemmeno di dover rispondere col ritornello, non avendo foglietti!)
La lettera di San Paolo proviene dai "colossi" o "colossei" (più o meno).
Il quiz-time è ancora più tragicomico, tanto che il sacerdote dichiara che sono stati composti dei nuovi Vangeli apocrifi....

Ecco, da questi (a mio avviso) penosi, non comici, episodi, sono sorte in me alcune domande:
Per questi bambini, qual è il significato dell' andare a Messa?
I genitori hanno loro spiegato l'importanza dell'incontro con Gesù e con la Parola?
Gli animatori dell'oratorio fanno altrettanto, o assegnano solo le letture ai vari ragazzi?




Non diciamo che non capirebbero o che non servirebbe una “preparazione”....è ovvio che il discorso vada affrontato con toni e parole che siano adatte all'età. Ma, se i bambini vanno a scuola, perché distinguere tra la capacità (esistente) di apprendere le materie scolastiche, e quella (inesistente) di prepararsi alla Messa?




Se ci guardiamo intorno, è possibile incontrare bambini che partecipano con molta attenzione alla Funzione Eucaristica, il che vuol dire che sono stati indubbiamente educati a farlo.
Allora, prima di dire (da parte dei genitori) che non è cosa fattibile, occorre provare, anche in più tappe, a far capire cosa sia la Santa Messa e quale "scopo" abbiano le letture...

L'oratorio don boschiano si caratterizza proprio per essere un luogo di gioco, ma col gioco si "attira" il ragazzo verso Dio, si "utilizza" il divertimento per non rendere eccessivamente gravoso, per dei piccoli, un semplice insegnamento religioso...il fatto che dunque, anche sugli animatori di un oratorio gravi questo compito, non esonera i genitori dal proprio (come insegna il Catechismo della Chiesa cattolica). E' anche vero che ci debba essere compartecipazione: l'oratorio aiuta la famiglia, la famiglia aiuta l'oratorio. Entrambi i “gruppi” devono essere al servizio del bambino che si vuole far diventare amico di Gesù.

Il compito, sarebbe oggi anche più semplice rispetto al passato: viviamo nell'era di Internet, di libri a basso costo perché in tirature elevate e formati economici e tascabili....allora, perché non usare appunto il web (gratis), o un piccolo Messalino (spesa irrisoria per molti) per leggere in famiglia, coi propri figli (bambini o adolescenti "distratti), le letture della Messa domenicale?
Male non farebbe di certo, è ovvio che non servirà questo espediente per fare mandare giù a memoria il Vangelo, né lo scopo sarebbe questo.
Lo scopo è invece quello di aiutare i ragazzi a prendere dimestichezza con quella Parola che ascolteranno il giorno dopo: come dice il motto “a mali estremi, estremi rimedi”.

Se il rischio che si corre è che i bambini non capiscano nulla di quello che ascoltano o leggono a Messa, che prendano l'abitudine (trascinandosela dietro anche da adulti), di non "gustare" le letture e quindi di "dimezzare" la bellezza della partecipazione consapevole alla Santa Messa, allora è meglio ricorrere all'estremo rimedio di una sana "ripetizione".
Naturalmente, non è una semplice lettura che aiuterà i bambini. Bisogna renderli partecipi, quindi:
1) fare che siano loro stessi a leggere, perché così saranno già in partenza più attenti
2) se sbagliano parole di una certa importanza, non avere timore a dire loro :"leggi meglio"
3) alla fine, discutere insieme il passo letto, in maniera molto semplice, cercando di far dire ai bimbi cosa abbiano capito loro e poi magari condividendo anche il nostro pensiero “adulto”, ma con termini semplici....
e se ci riteniamo inadatti a farlo (perché non siamo biblisti o esegeti), non dimentichiamo che in rete si trovano sempre i commenti alle letture domenicali e anche su molti messalini! 





Alla fine, penso che ci domanderemo: ma questo vademecum, serve solo ai bambini, o anche a noi educatori distratti?

3 commenti:

  1. Stupende riflessioni!! Ma se fossero solo i bambini a storpiare parole, sarebbe il meno dei mali! Purtroppo alla Messa sento lettori che cambiano completamente le parole delle Scritture, così che viene fuori una lettura strampalata, per non dire che vanifica il significato di quanto letto! Ho l'impressione che si prenda un po' troppo sottogamba la stessa Messa!! Come ex catechista, posso dire che abbiamo approntato - mediante fotocopie . un messalino che riporta ogni parte della Messa, e sotto di esso viene spiegato il significato del gesto del sacerdote e del popolo di Dio, delle parole pronunciate, preghiere, letture, ecc. Preparando pochi fogli alla volta, semplicemente illustrati, e utilizzandoli durante la la lezione di catechismo, alla fine dell'anno ogni bambino si è ritrovato ad avere un messale tutto suo, col quale seguire la Messa. Unica differenza, le Letture prese dal foglio domenicale. E' stato poi organizzato un processo di incontri mensili per i genitori, per insegnare loro come leggere ed interpretare le varie letture domenicali, in modo da arrivare alla Messa già preparati, e nel contempo, essere in grado di seguire meglio i propri figli durante la Celebrazione Eucaristica. Ma tutto questo vale per chi già sente forte il desiderio di conoscere Gesù, e farlo conoscere ai propri figli. Il difficile è interessare coloro che - come tu ben sostieni - usano oratorio, Messa e catechismo come un buon parcheggio-figli! Gli interrogatori mettono in apprensione i bambini, anche se sapessero le risposte, l'emozione e l'imbarazzo potrebbe giocare a loro sfavore. Meglio sia il sacerdote a spiegare, durante l'omelia, quel passo difficile, quella parola astrusa!!!

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  2. Parto dal fondo del tuo commento: si, anche io penso che sarebbe meglio evitare gli interrogatori, visti i risultati.
    Ma in alcuni casi, possono anche avere un risvolto "utile": a me hanno dato da pensare a cose che forse, senza quell'occasione, avrei dato per scontate.

    L'assenza di catechesi sulla liturgia, è una pecca grande, è vero, anche e soprattutto per gli adulti. Penso che capire di quali parti sia "formato" il Rito aiuterebbe a viverlo meglio, con maggiore consapevolezza del perché di gesti e parole.

    Sai, pensavo che qualcuno avrebbe potuto obiettare: "Ma dai, addirittura il messalino ai bambini"!
    Quindi sono contenta che il tuo percorso di catechista sia invece una testimonianza concreta di un'esperienza fattibile anche fin da piccoli!

    Grazie! Un abbraccio!

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  3. Tutto serve ad accrescere la consapevolezza delle cose!! Sia il negativo (interrogazioni ai bambini) che il positivo (un bel messalino adeguato alla loro età). Ma è necessario parlarne, come hai fatto tu, perché se si tace, sembra che sia una tacita approvazione del "va bene tutto, tutto va bene" mentre invece si potrebbero migliorare molte cose!!! Tu continua su questa strada, che è la giusta via per far conoscere la bellezza del Signore!

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