giovedì 4 febbraio 2010

Terzo giorno della novena alla Vergine di Lourdes. Ogni santo, ogni apparizione, ogni “storia” di fede ha qualcosa da dire a ciascuno di noi!

E' il lunedì 1° marzo del 1858. Sarà il giorno della dodicesima apparizione. La folla che ormai raggiunge Massabielle – anche dai paesi del circondario- è notevolmente cresciuta. Qualcuno arriva anche alle tre del mattino per trovare un buon posto, da cui poter vedere da vicino Bernadette e quei sorrisi, quella tristezza, quel biancore luminoso di cui tanti parlano.

Quella mattina, fra i tanti, c'è anche un prete, Antoine Dèzirat, che non ha ancora parrocchia, ma attende di essere inviato alla sua prima “destinazione”.
Lasciamo la parola a René Laurentin, che così riporta l'episodio: “Condotto per la strada del bosco è arrivato alla grotta proprio nello stesso momento di Bernadette. Si era ripromesso di passare inosservato, ma la sua attrazione si è ravvivata, la sua miopia pure e così si è messo a seguire la piccola nel timore che uscisse dai ristretti limiti del suo campo visivo. Avanzava senza rendersi conto della sua fortuna, perché quelli che cercavano di fare altrettanto erano bloccati da una resistenza insormontabile. Tutti gli occhi (che egli non vedeva) erano fissi sulla sua sottana. Si spostavano con rispetto, e quelli che non lo facevano erano vivamente richiamati all'ordine : Lasciate passare questo prete! Ecco ammesso, senza che nessuno protestasse, nello spazio riservato a tenere sgombra la vista di Bernadette in direzione della nicchia. Era a meno di un metro da lei. Si è tolto il tricorno, ha aggiustato gli occhiali e si è avvicinato a qualche centimetro dal suo viso. Un grande ricorso si è impresso in lui, un ricordo che non giungerà mai a ben tradurre”.
Di quello che poi disse il sacerdote, basterebbe ricordare le ultime parole : “Oh, come si stava bene là! Credevo di essere nell'anticamera del Paradiso”.

La storia del prete che -quasi “misteriosamente”- riesce ad arrivare ad un palmo di naso dalla piccola pastorella, non è solo un episodio infarcito da un che di meravigliosamente “inspiegabile”, è invece un bellissimo specchio di quello che può succedere anche a ciascuno di noi, se decidiamo di avvicinarci di più a Dio e per farlo chiediamo l'aiuto della Vergine e dei Santi.
Antoine Dèzirat può allora essere quasi un "alter-ego" di ognuno di noi, nel momento in cui ci si rende conto di avere trovato un "tesoro" e si comincia a "correre" -noncuranti delle  paure, delle opinioni degli altri, della personale debolezza- per arrivare a gustare da vicino quella ricchezza che si è scoperta nella propria esistenza!

Il racconto di Padre Laurentin sottolinea in primo luogo che il sacerdote non avesse alcuna intenzione di farsi notare. Eppure, una volta giunto nel luogo delle apparizioni, sente che l' “attrazione” è cresciuta, così come la sua miopia.
Come intendere questi due elementi, che, quasi inconsapevolmente, spingono il novello prete ad avanzare dietro Bernadette, incurante degli sguardi degli altri?
Li possiamo interpretare come un incentivo a dare fiducia al Signore, nell'andare a Lui attraverso Maria e attraverso l'esempio dei Santi. Il Signore ci chiama: seguiamoLo senza timore, quando sentiamo che ci chiede di andarGli incontro. Non pensiamo a quello che altri potranno dire di noi, non nascondiamoci dietro il sipario del razionalismo, della vergogna o del dubbio. Se sentiamo in noi la scintilla della fede, anche fosse veramente flebile, seguiamola. Dio farà tutto il resto, ci alimenterà -quasi nel segreto del nostro animo- facendoci poi infiammare dal desiderio più impellente di andare a Lui. Ma è a noi che richiede di fare il primo passo, di muoverci per primi nella sua direzione. L'aumento della nostra fede, sarà il passo successivo.

Continuiamo: il sacerdote riesce a farsi aprire un varco tra la folla. Quella stessa folla che di norma si sposta solo quando passa Bernadette, per timore -che poi spesso si tramuta in realtà- di perdere i posti accaparrati con una lunga attesa ed una levataccia all'alba.
Anche questo particolare può essere considerato specchio della nostra esperienza di fede. Quando cominciamo a ricambiare l'amore del Signore, quelle che inizialmente ci sembravano strade irte, piene di ostacoli, poco a poco si appianeranno. Riusciremo a fare passi da giganti, a volare con le ali dell'Amore che ci sostiene. Ovvio, nella vita quotidiana non avverrà d'incanto, improvvisamente, ma ci potremo rendere conto -e chiunque di noi abbia fatto e faccia esperienza di conversione lo sa- che quegli elementi che di norma consideriamo “impicci” che ci impediscono di camminare più velocemente, possono essere spostati dalla nostra stessa fede. Acquisteremo maggiore capacità di mettere in pratica la carità, superando i nostri limiti caratteriali. Potremo amare il nostro prossimo anche quando proveremo per lui una naturale antipatia....certo, non esenti da cadute, ma siamo proprio per questo in cammino sulla via della santità!

A questo punto, siamo arrivati alla fine dell'episodio: il sacerdote prende posto, vicinissimo a Bernadette, così vicino da poterla studiare in ogni suo gesto e conservarne -per sempre- un indefinibile, ma meraviglioso ricordo.
Ecco: i Santi a questo devono condurci, renderci “vicini” per poter trarre -dalla loro esperienza di fede- insegnamenti preziosi su come potere anche noi -uomini e donne di ogni epoca storica- vivere di fede, in quel rapporto a tu per Tu con il Signore, che -attraverso la mano affettuosa della Vergine Maria- ci farà sentire, già su questa terra, “nell'anticamera del Paradiso”.
Certi dell'Amore di Dio, animati dalla fiducia nella Vergine, sicuri dell'amicizia dei Santi, niente e nessuno potranno esserci di ostacolo....se non la nostra poca voglia di metterci in gioco e di dare “speranza” alla fiammella della fede che arde in noi!

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