martedì 6 ottobre 2009

Spiritualità carmelitana / 13


SANTA TERESA DI GESU’ – DOTTORE DELLA CHIESA
RIFORMATRICE DEL CARMELO
Un articolo di Danila Oppio


Avila non ha che sassi e santi, dice un proverbio popolare, e il detto ebbe nobile conferma anche con la eccellente Santa che salì alla gloria mondiale.
Santa Teresa di Gesù nacque il 28 marzo 1515. Tra sei anni si festeggerà il 500° anniversario della sua nascita.
I suoi genitori furono i nobili don Alfonso Sanchez de Cepeda e donna Beatrice de Ahumada. La sua formazione spirituale ebbe tutte quelle cure che a tempo opportuno avrebbero fatto germogliare in lei il fiore della santità. Rimase orfana di madre appena dodicenne, e con il fratellino Rodrigo cominciò a leggere la storia dei martiri, e a decidere di fuggire verso il paese dei mori per incontrarvi il martirio, e a ripetere insieme, sorpresi dall’idea dell’eternità, l’avverbio che tanto li colpiva: sempre! Sempre!

Don Alfonso affidò la cura della figlia alle Agostiniane di Avila, che tenevano educandato per le fanciulle nobili di quella città.
A ventun anni la fanciulla dei Cepeda è vestita del saio monacale delle Carmelitane dell’Incarnazione, di Avila: l’ha indossato il 2 novembre 1536 e il 3 novembre dell’anno successivo si consacrerà per sempre al servizio di Dio e di Nostra Signora del Monte Carmelo.
Saltiamo volutamente tutta una parte della sua vita, così che possiate andare a leggerla nella Vita stessa, opera biografica scritta dalla stessa Teresa. E andiamo un un successivo momento. I suoi passi si fanno da gigante. Trasportata dalle ali dell’orazione, vola di vetta in vetta fino alle cime più alte, irradiando intorno a sé tanta luce di buon esempio che le 180 monache del suo monastero ne vanno rapite e molte la seguono con gioia.
Allora, la cristianità attraversava una grave crisi, specialmente per l’eresia luterana, la quale, dopo aver strappato da Roma il cuore d’Europa, cercava di stringere tra i suoi tentacoli anche le altre nazioni. Come poteva fare Teresa, che era donna, salvare il salvabile? Con che convinzione avrebbe sfatati gli errori dell’eresia e tratto a Dio i peccatori? Allora come donna, decise di osservare i consigli evangelici con ogni possibile perfezione e convincere le anime a fare altrettanto.
Con questo pensiero decise la riforma del suo Ordine, fondando ovunque quei suoi meravigliosi Carmeli con i quali ha potuto e può ancora saziare il suo ardore apostolico, poiché in essi, come si esprime S. Teresa del Bambino Gesù, si conserva il sale della terra e ascende da essi quella nube di preghiera, che feconda le fatiche di coloro che lottano per l’esistenza.


Santa Teresa lasciò molti scritti, tra cui Vita – Relazioni spirituali – Cammino di perfezione – Castello interiore – Fondazioni – e poesie.
La base della sua esistenza è incentrata sulla “determinata determinazione” di amare il Signore. E sul suo motto: Niente ti turbi, nulla ti spaventi, solo Dio basta.
Morì a Alba de Tormes il 15 ottobre 1582, e per questa ragione la sua festa cade il 15 ottobre di ogni anno.
Fu beatificata il 24 aprile del 1614 da Papa Paolo V e la sua canonizzazione avvenne il 12 marzo 1622 da Papa Gregorio XV.
Ci rendiamo conto di aver scritto poco o nulla della Santa Madre fondatrice del Carmelo riformato, ma ci vorrebbero pagine intere per dire ancora poco di lei. E’ questo un invito a leggere le opere complete della Santa, che sono pregne di alta spiritualità, ma scritte in modo comprensibile per tutti, e per tutti perseguibili. Per quest’anno suggeriamo la lettura della sola Vita, che già apre la via al desiderio di conoscere tutte le altre opere della Santa Madre.


Accenniamo all’ultima parte di una sua famosa poesia titolata Desiderio del Cielo:

Per Quei ch m’è nell’anima
Che posso fare, o vita,
se non te stessa perdere

e andare in Lui smarrita?
Vo’ tal lucrosa perdita,

vo’ il sommo Ben che adoro:
Moro perché non moro.

(Danila Oppio)

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